le Proposte
Noi lo facciamo in barca goderci una vacanza in un’atmosfera spettacolare sfruttando i ponti del 25 Aprile e del 1 Maggio.
La comunità ortodossa e quella cattolica festeggiano insieme e la città si trasforma in una festa continua, c’è addirittura chi torna appositamente anche dall’estero per non perdere questo evento che quest’anno cadrà il 24 Aprile.
Al nostro arrivo a Corfù, si potrà da subito entrare nello spirito della festa assistendo alla rappresentazione de l’Epitafios , usanza cominciata negli anni della dominazione veneziana, con bande attori che si sfidano in costumi locali.
La cosa più caratteristica consiste nella celabrazione della Prima Resurrezione e cadono i botides.
I Veneziani avevano l’abitudine per Capodanno di buttare dalle finestre oggetti vecchi perché il nuovo anno gliene portasse di nuovi.
Oggi gli oggetti vecchi sono stati sostituiti da brocche di cotto (botis è proprio la brocca dalla bocca stretta con due manici), riempite d’acqua per fare più rumore.
Dopo la rottura delle brocche, le bande si riversano sulle strade della città mentre un mezzo barile viene ornato con mirti e nastri e i passanti sono chiamati a buttare dentro degli spiccioli perché porta bene.
La Resurrezione avviene al rullo di tamburi e fuochi d’artificio, al termine, le bande attraversano tutta la città a passo svelto, suonando allegramente e la gente le rincorre cantando.
La baldoria è appena cominciata e continuerà fino al mattino.
Con tsilichurda (zuppa locale), uova dipinte di rosso, fogatses, colombines (dolci pasquali di origine veneziana a forma di colomba) e molto vino.
L’isola si accende spezzando il digiuno quaresimale e festeggia la Resurrezione di Cristo.
A Corfù, a differenza di quanto succede nel resto della Grecia, l’agnello allo spiedo è un’usanza nata solo negli ultimi anni e non fa parte della tradizione.
Qui a pranzo per Pasqua mangiano zuppa avgolemono (con uovo e limone) con 2-3 tipi di carne e lasciano l’agnello per il lunedì.
Rompono le uova rosse e ne attaccano il guscio alle porte o lo gettano nei giardini, per benedire il raccolto.
I gruppi di amici invece avranno la possibilità di scoprire la Pasqua greca in barca a vela per unire tradizione a paesaggi e località poco affollate, cibo, mare e divertimento.
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Vacanze in barca a vela per bambini, il divertimento da “cima” a fondo, una volta a bordo ci si possono dimenticare le chiavi dell’auto, e basta un asciugamano e un costume per trascorrere le giornate i bambini ne saranno felicissimi.
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