le Proposte
Isole Egadi in barca a vela un arcipelago magico di tre isole con baie color smeraldo, grotte nascoste, case bianche e borghi dei pescatori.
Un luogo dove la natura incontaminata regna sovrana e il tempo sembra essersi fermato, lasciando intatta la Bellezza del luogo.
Isole Egadi in barca a vela con noi, hai modo di viverle al meglio tra mare e scoperta della Sicilia a ovest.
Navigare tra le Egadi in barca a vela può diventare un’esperienza davvero unica per la rara e preziosa bellezza, che si apre ai nostri occhi.
Uno scenario che lascia senza fiato immerso un mare color smeraldo.
Trapani, una città tranquilla e pulita, dove consigliamo una tappa da “Culicchia” per le sue famosissime granite passeggiando per arrivare al porto, oppure visto che è di strada dall’aeroporto, Il Museo del Sale che, a nostro avviso, merita una sosta.
Vi regalerà uno spettacolo raro, con la luce riflessa nello specchio d’acqua delle Saline.
lI nostro viaggio inizia da qui l’approdo è previsto in una delle fantastiche baie, nella parte sud dell’isola, per un primo bagno nelle acque cristalline, relax al tramonto in un affascinante scenario e cena a bordo.
La costa meridionale, frastagliata e ricca di cale, sarà un’ ottima occasione, tra nuotate e brevi navigazioni, per andare alla scoperta di candide spiaggette e suggestivi anfratti, e per fare snorkeling intorno a Punta Marsala.
Durante la crociera girando l’isola avremo modo di ammirare Cala Rossa con le sue scogliere di tufo ed il mare turchese inoltre sarà d’obbligo una sosta alla spiaggia di sabbia rosa di Cala Azzurra.
Andremo alla ricerca delle tracce archeologiche presenti a Favignana e potremo visitare la cala del Bue marino.
Nel pomeriggio invece suggerita una passeggiata nella piazza del paese, rinomato luogo di incontro alla scoperta dei graziosi vicoletti tra le candide case dei pescatori.
Tutta la vita dell’isola ruota storicamente intorno alla pesca del tonno che ha fatto la storia di queste terre.
Altamaente suggerita è una delle poche tonnare rimaste attive fino ai primi del 900, adesso sede di un bellissimo museo: la tonnara Florio che si trova di fianco al porto.
Nella mattinata si possono fare passeggiate nella macchia mediterranea o visitare le grotte delle Uccerie e delle Stalattiti, testimonianze archeologiche dell’era paleolitica.
Qui andiamo a scoprire le incantevoli baie vicino al faro di Punta Sottile, a fare un bagno nelle spiaggette e sotto l’arco di Ulisse a cala Rotonda, e a fare snorkling sui fondali di Isola Galera.
La più piccola delle Isole Egadi è montagnosa ed ha un’unica strada da sud a nord, per chi ama la natura e i ritmi dettati dal mare e dai propri passi.
Noi consigliamo tintarella in spiaggia ma si può fare anche una bellissima escursione a piedi o con una jeep fino alla Grotta del Genovese dove sono stati ritrovati i famosi graffiti di bisonti e cervi dell’era paleolitica, quando l’isola era ancora unita alla terraferma.
E’ la più schiva delle Egadi, ha un piccolo porto e nessun albergo; apre le sua porte solo ai più curiosi, quelli che arrivano fin qui.
Ai piedi della montagna si stringe una cittadina di bianche casette cubiche a terrazza da dove si scorgono Punta Troia e le rovine di un castello aragonese, utilizzato come carcere fino al 1844.
Una serie di sentieri impervi (ma percorribili anche a dorso d’asino) conducono all’interno dell’isola, invitano al contatto con la natura incontaminata e offrono viste spettacolari.
La zona costiera occidentale è riserva naturalistica integrale; con le barche autorizzate si può approdare alle baie nascoste, dai fondali chiarissimi dove si riflettono le pareti dolomitiche a strapiombo.
Da non perdere la visita della grotta del Presepio chiamata così per la forma delle rocce erose dall’acqua e dal vento e della “Grotta del Cammello” e la sua spiaggetta di ghiaia.
Una passeggiata, un pò di shopping tra i negozietti a spasso tra le affollate viuzze della cittadina e poi a cena in una trattoria per gustare il Cous Cous piatto rinomato a Marsala ed i rinomati vini locali.
Mozia era una colonia fenicia e la città archeologica è in una piccola isola nella laguna dello “Stagnone”.
Per la sua posizione ha avuto un ruolo rilevante nella storia della Sicilia, Mozia venne completamente distrutta e dimenticata per secoli; fu riscoperta solo alla fine del secolo scorso da un inglese, che in Sicilia era venuto per “fabbricare” lo cherry: Giuseppe Whitakerdi di cui si può visitare la bella abitazione ottocentesca ospita, ovviamente, un piccolo museo.
Meritano una visita Saline di Paceco con le sue vasche, le canalizzazioni ed i mulini a vento per la movimentazione dell’acqua.
La giornata può contiunuare con un’escursione ad Erice o con una gita a Segesta.
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